perchè volevo vederlo all'alba .
In una stagione che è classificata fuori stagione , lontano dalle folle estive e dalle calure insopportabili .
Nei suoi colori migliori , tranquilli ed ammorbiditi da un sole tiepido e non cocente .
Nel silenzio umano e nel rumore del vento leggero e frizzante .
In un luogo dove le case non seguono stili architettonici visti e rivisti .
E che mi permettesse di arrivare al mare lentamente , passo dopo passo .
...Quest'anno ho viaggiato tanto , un pò per ritrovarmi un pò per guarire dalle ferite profonde dell'anima . Ho vagato cercando qualcosa . In realtà non so cosa .
Ho intrapreso un lungo cammino , con fatica e senza meta .
A volte ho semplicemente vissuto l'attimo , altre sono ritornata a pretendere di più da me stessa rifiutando di essere clemente .
I momenti di transizione , si sa , sono così : si lascia un registro stranoto per qualcosa di incerto e nuovo , a volte anche non gradevole .
Ma il cambiamento contempla anche questo .
Il " guazzabuglio " di sentimenti si complica ..mentre i pensieri si distendono e diventano più chiari .
L'unica certezza è la voglia di cambiare .
Di concedermi tempi più rilassati , di smettere di correre e rincorrere .
Di vivere realmente l'attimo .
L'atteggiamento , nei miei ultimi viaggi , è quello di completa apertura .
Sono pronta alla Novità e di conseguenza ad accettare l'imprevisto .
Devo solo smettere di Cercare .
Devo Rallentare
Allentare la morsa dei pensieri negativi .
Ascoltare ciò che mi circonda .
Solo alla fine della nostra avventura ho compreso tutto questo .
Vi state chiedendo quale avventura ?
Volevo vedere il mare all'alba , in realtà l'ho sfiorato all'alba , per poi smarrirlo in un giro nel bosco tra corbezzoli , pini marittimi , ligustri vulgari , licheni e muschi , di 3 ore e quasi 20 chilometri .
Il percorso , all'inizio ben tracciato e contornato da staccionate , si è trasformato quasi subito in un confuso dedalo di sentieri non segnalati ed inesistenti per il navigatore ( che inspiegabilmente dava indicazioni al contrario ) e in un'agonia per Cae che ormai aveva smarrito sicurezza e fiducia e che un pò stanco ed impaurito bramava solo la vista di qualche casa .
Io invece , arrancando su e giù , mi godevo il bosco fotografando qua e là .
Il mare l'ho ritrovato ma solo dopo aver accettato un compromesso : ritornare su una strada asfaltata ed affidarci all' autobus dedicato .
A lui non l'ho confessato ma , io ottimista per la prima volta dopo tanto tempo ( avremmo avuto tante ore di luce e tanto corbezzolo da mangiare ) avrei camminato ancora a lungo in quel bosco , anche solo per annusare il profumo degli arbusti e gli aromi resinosi dei pini o le note secche degli elicrisi .
Il mare d'altronde era lì vicino , da qualche parte e non importava se non era più l'alba .
Non mi pesavano neanche i dolorini che sentivo persistenti alle caviglie a causa del "terreno" troppo cedevole del bosco .
Confesso che ogni passo era faticoso perchè si sprofondava dai 3 ai 5 cm .
Sotto i nostri piedi infatti c'era solo ed unicamente sabbia : finissima , dorata , ogni tanto annerita dal deterioramento degli aghi di pino .
Un'esperienza unica .
Come diceva Cae , per trovare un lato ironico alla situazione : eravamo in una infinita " lettiera " per Nicolino , il nostro gattino ..anzi un infinito Paradiso per Nicolino che ama scavare nella sabbia come un forsennato sperando di rispuntare in un altro mondo .
Provate anche voi a fare un forest bathing o meglio detto shinrin-yoku .
E' come rinascere .
In una stagione che è classificata fuori stagione , lontano dalle folle estive e dalle calure insopportabili .
Nei suoi colori migliori , tranquilli ed ammorbiditi da un sole tiepido e non cocente .
Nel silenzio umano e nel rumore del vento leggero e frizzante .
In un luogo dove le case non seguono stili architettonici visti e rivisti .
...Quest'anno ho viaggiato tanto , un pò per ritrovarmi un pò per guarire dalle ferite profonde dell'anima . Ho vagato cercando qualcosa . In realtà non so cosa .
Ho intrapreso un lungo cammino , con fatica e senza meta .
A volte ho semplicemente vissuto l'attimo , altre sono ritornata a pretendere di più da me stessa rifiutando di essere clemente .
I momenti di transizione , si sa , sono così : si lascia un registro stranoto per qualcosa di incerto e nuovo , a volte anche non gradevole .
Ma il cambiamento contempla anche questo .
Il " guazzabuglio " di sentimenti si complica ..mentre i pensieri si distendono e diventano più chiari .
L'unica certezza è la voglia di cambiare .
Di concedermi tempi più rilassati , di smettere di correre e rincorrere .
Di vivere realmente l'attimo .
L'atteggiamento , nei miei ultimi viaggi , è quello di completa apertura .
Sono pronta alla Novità e di conseguenza ad accettare l'imprevisto .
Devo solo smettere di Cercare .
Devo Rallentare
Allentare la morsa dei pensieri negativi .
Ascoltare ciò che mi circonda .
Solo alla fine della nostra avventura ho compreso tutto questo .
Vi state chiedendo quale avventura ?
Volevo vedere il mare all'alba , in realtà l'ho sfiorato all'alba , per poi smarrirlo in un giro nel bosco tra corbezzoli , pini marittimi , ligustri vulgari , licheni e muschi , di 3 ore e quasi 20 chilometri .
Il percorso , all'inizio ben tracciato e contornato da staccionate , si è trasformato quasi subito in un confuso dedalo di sentieri non segnalati ed inesistenti per il navigatore ( che inspiegabilmente dava indicazioni al contrario ) e in un'agonia per Cae che ormai aveva smarrito sicurezza e fiducia e che un pò stanco ed impaurito bramava solo la vista di qualche casa .
Io invece , arrancando su e giù , mi godevo il bosco fotografando qua e là .
Il mare l'ho ritrovato ma solo dopo aver accettato un compromesso : ritornare su una strada asfaltata ed affidarci all' autobus dedicato .
A lui non l'ho confessato ma , io ottimista per la prima volta dopo tanto tempo ( avremmo avuto tante ore di luce e tanto corbezzolo da mangiare ) avrei camminato ancora a lungo in quel bosco , anche solo per annusare il profumo degli arbusti e gli aromi resinosi dei pini o le note secche degli elicrisi .
Il mare d'altronde era lì vicino , da qualche parte e non importava se non era più l'alba .
Non mi pesavano neanche i dolorini che sentivo persistenti alle caviglie a causa del "terreno" troppo cedevole del bosco .
Confesso che ogni passo era faticoso perchè si sprofondava dai 3 ai 5 cm .
Sotto i nostri piedi infatti c'era solo ed unicamente sabbia : finissima , dorata , ogni tanto annerita dal deterioramento degli aghi di pino .
Un'esperienza unica .
Come diceva Cae , per trovare un lato ironico alla situazione : eravamo in una infinita " lettiera " per Nicolino , il nostro gattino ..anzi un infinito Paradiso per Nicolino che ama scavare nella sabbia come un forsennato sperando di rispuntare in un altro mondo .
Provate anche voi a fare un forest bathing o meglio detto shinrin-yoku .
E' come rinascere .
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